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Arrabbiate e determinate

con lea e elisa

La mia settimana del 25 novembre si è chiusa ieri a Terracina, tra le note di Francesca Legge e gli interventi delle donne impegnate in quel territorio a contrastare la violenza di genere. E’ stata una settimana intensa, cominciata martedì a Ercolano e poi il pomeriggio nella bella Agorà democratica “libere dalla violenza” in cui abbiamo discusso per più di tre ore e ascoltato tante proposte.

Siamo arrabbiate. In Italia c’è un femminicidio ogni tre giorni, e parliamo solo della violenza più efferata, che ha come esito la morte delle donne, una vera e propria guerriglia contro la nostra libertà e autonomia.

È una grandissima ferita nella nostra convivenza, un problema di tutti non solo delle donne. Anzi un problema maschile. Sono gli uomini i protagonisti della violenza. C’è bisogno di uno scatto, di una rivoluzione culturale e politica che metta la sconfitta della violenza maschile contro le donne al primo posto.

Abbiamo cambiato le leggi, adesso dobbiamo cambiare la cultura di dominio che ancora segna tanti rapporti e che fa velo a una lettura attenta della violenza. Troppe volte il rischio viene sottovalutato, troppe donne rimangono sole o non vengono credute. Dobbiamo potenziare la rete dei centri antiviolenza, le azioni integrate delle istituzioni rafforzando la prevenzione e i percorsi di fuoriuscita dalla violenza delle donne. E dobbiamo affermare la nostra libertà, sconfiggere le disuguaglianze che pesantemente segnano le nostre vite. Il 25 novembre ci costringe a fare bilanci. Siamo arrabbiate e determinate. Sabato eravamo tante in piazza a Roma, alla manifestazione promossa da Non Una di Meno, che bello aver incontrato in quel corteo Lea Melandri. Questa battaglia la continueremo a fare ogni giorno.

Questo paese è ancora profondamente patriarcale ma è ricco di donne, e non solo, ragazze e ragazzi, persone anche nelle istituzioni che ogni giorno sono impegnate a cambiarlo.

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