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Università, pieno sostegno allo sciopero. Servono finanziamenti non nuovo precariato.

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Oggi in tutta Italia è in corso lo sciopero dei ricercatori precari, oltre 35mila, su cui si regge il sistema universitario. Sosteniamo in pieno le ragioni dello sciopero. Servono risorse per finanziare un piano strutturale di reclutamento che manca dalla scorsa legislatura e per finanziare l’attivazione dei contratti di ricerca della legge 79 approvata nel 2022.
Diciamo no al tentativo della maggioranza di governo di queste ore di introdurre incarichi sottopagati e senza tutele con la motivazione della mancanza di risorse. È un ricatto: un terreno completamente sbagliato e fuorviante. È chiaro a tutti che pagare meno una lavoratrice o un lavoratore porta a poter assumere più lavoratori. Ma l’obbiettivo virtuoso deve essere pagare dignitosamente il lavoro, con un contratto solido. Questo è il punto: riconoscere la dignità del lavoro della ricerca. Non sfruttare i ricercatori. Non avere più un sistema basato ‘strutturalmente’ sullo sfruttamento dei ricercatori. Chiediamo risorse per andare avanti, non leggi sbagliate che ci portano indietro e cancellano i diritti conquistati allontanandoci anni luce dalla Carta Europea dei ricercatori. Daremo voce in Parlamento alla mobilitazione dei ricercatori.

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