Quanto accaduto alla camera, in commissione scuola, è il segno dell’approccio completamente reazionario di questa destra: in un testo già oscurantista è lesivo dell’autonomia scolastica, l’approvazione dell’emendamento che estende anche alle scuole secondarie di primo grado il divieto di svolgere attività e progetti legati ai temi della sessualità è gravissimo.
Proprio oggi che si è consumato l’ennesimo femminicidio questa maggioranza si dimostra incapace di promuovere la prevenzione e il cambiamento nelle relazione, la consapevolezza dei più giovani. Potremmo dunque dire che questa destra usa parole di circostanza nei momenti drammatici per poi agire con un approccio sessuofobico che impedisce agli studenti una parte essenziale della propria formazione.
L’Italia è già tra i pochi Paesi europei che non rendono obbligatoria l’educazione sessuale nelle scuole. Con questa decisione, la maggioranza non solo non colma quel ritardo, ma sceglie consapevolmente di aggravarlo, cancellando esperienze educative, frutto del buonsenso di tanti e tante insegnanti, di associazioni ed esperti, che hanno dimostrato di essere utili e necessarie.
Una scelta mortificante per la scuola e per il diritto dei ragazzi ad avere informazioni corrette.
