Questa mattina, con una staffetta iniziata prestissimo dalla presidente della commissione politiche sociali di Roma, Nella Converti, insieme agli attivisti e alle attiviste delle associazioni per i diritti dei migranti, agli avvocati e ai mediatori che supportano le persone, siamo stati davanti alla sede dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Roma, in via Teofilo Patini, per verificare la situazione dei richiedenti asilo. Abbiamo visto qualcosa di inaccettabile: centinaia di persone costrette a code interminabili, dormendo per giorni sul ciglio della strada, per non perdere la propria posizione e riuscire ad accedere agli sportelli per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno o per la prima richiesta di asilo.
Siamo di fronte a una condizione indegna per una capitale europea. Nonostante le interrogazioni parlamentari, che ho presentato personalmente, le denuce e le proteste, nulla si è mosso. Qui si continua a perpetrare una enorme ingiustizia e la violazione di diritti fondamentali. Oggi, solo dopo il nostro ingresso negli uffici della questura, si è proceduto a far entrare tutte le persone in fila, destinate altrimenti ad altri giorni all’addiaccio.
Ribadisco che non vi è naturalmente responsabilità degli operatori e delle operatrici nella Questura, quanto un disegno inumano, da attribuire a chi determina le politiche di accoglienza. Mi rivolgo per tanto al ministero Piantedosi: questa è una emergenza, oltre che una vergogna per il nostro Paese. Intervenga immediatamente. Noi continueremo a monitorare la situazione ogni giorno.

