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Quadraro, memoria rastrellamento rinnova libertà

E’ un dovere ed un onore ricordare quella tragedia perché è alle radici della nostra libertà e della nostra democrazia – ha detto l’Assessore alle politiche culturali della Provincia di Roma Cecilia D’Elia intervenuta alla cerimonia del rastrellamento del Quadraro avvenuto il 17 aprile del 1944 per mano delle truppe naziste e che portò alla deportazione di quasi mille persone nei campi di concentramento e nelle fabbriche tedesche – “La Provincia di Roma ha siglato insieme ai Municipi X e VI un protocollo d’intesa denominato “Q44” al fine di mantenere viva ogni anno questa memoria che è stata per molto tempo dimenticata. In programma spettacoli e iniziative che coinvolgono tutta la popolazione. Il Quadraro, definito dai nazisti “nido di vespe”, subì una delle rappresaglie più feroci della resistenza romana perché era ed é un quartiere libero. Non a caso è l’unico esempio di quartiere insignito di una medaglia d’oro al valor civile. La memoria va di pari passo con la verità e nel nostro paese la verità fa spesso percorsi tortuosi. Dico queste parole a pochi giorni dalla sentenza per la strage di Piazza della Loggia. Ancora una pesante reticenza sulla nostra storia e sul nostro futuro. Credo che ricordare sia non solo importante ma anche bello perché ci fa apprezzare il sapore della libertà e ci rende orgogliosi di celebrare le gesta di chi facendo la Resistenza ci ha reso degni della Costituzione e della democrazia.

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