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Autonomia differenziata, la riforma che spacca l’Italia

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In Senato in prima lettura la riforma della Autonomia differenziata è stata approvata, passando quindi alla Camera per la seconda lettura.

Ci troviamo di fronte ad una legge che trasferisce 20 materie, oggi di legislazione concorrente, ovvero di comune competenza di Stato centrale e Regioni, integralmente agli enti regionali (più altre tre, oggi di competenza solo centrale). Una prospettiva decisamente preoccupante, ancora più in assenza della determinazione dei Lep, i Livelli essenziali delle prestazioni previsti dalla Costituzione, che vanno garantiti in tutte le Regioni del Paese. In particolare per quanto riguarda l’istruzione mi sono fatta promotrice di un emendamento per escludere dal trasferimento le funzioni relative alle norme generali sull’istruzione, perché riteniamo che la scuola debba restare il luogo dove si combattono le diseguaglianze e si costruisce il senso di comunità del paese.

Questa riforma invece ha tutte le caratteristiche per aggravare le differenze tra nord e sud e tra chi ha di più e chi di meno e dunqne per spaccare il paese.

Qui potete trovare un video dove spiego le ragioni del nostro voto contrario.