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#Agendademocratiche Recovery per occupazione femminile e infrastrutture sociali

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La Conferenza nazionale delle democratiche ha approvato un documento che individua alcune priorità nell’utilizzo dei fondi del recovery Fund. Le donne sono state in prima fila durante il lockdown, ma proprio le donne rischiano di pagare il prezzo più alto di questa crisi e della recessione che ne deriva. Il Piano di recupero e resilienza del Governo, Next Generation Italia, prevede tre linee di indirizzo: modernizzazione del Paese, transizione ecologica, inclusione sociale e territoriale e parità di genere”, viene sottolineato. Linee che devono tradursi in progetti concreti, che la Conferenza delle democratiche ha individuato nel documento approvato. L’agenda delle Donne Democratiche prevede di: impiegare almeno il 50% in progetti che abbiano ripercussioni sulla promozione dell’occupazione femminile e i diritti delle donne; valutare in sede di progettazione e monitorare nell’attuazione e nella valutazione l’impatto di genere di tutti i progetti; garantire una presenza adeguata di competenze femminili nella governance della gestione del Recovery Fund; promuovere un Piano straordinario di misure finalizzato al sostegno e all’incentivazione del lavoro femminile; contrastare il gender gap nelle retribuzioni e nelle carriere, promuovere l’occupazione e l’empowerment delle donne nel lavoro; istituire un Fondo permanente per l’imprenditoria femminile; elevare da sette giorni a tre mesi il congedo di paternità obbligatorio; promuovere un Piano nidi per aumentare i posti fino al 60% colmando cosi’ un divario fra l’Italia e il resto d’Europa e fra Nord e Sud del Paese, fonte di ingiustizia e disuguaglianze; garantire la copertura al 100% della scuola dell’infanzia in tutto il territorio nazionale e aumentare il tempo della scuola primaria, raddoppiando il tempo pieno; promuovere un piano nazionale per rendere gratuite le spese sostenute nei primi mille giorni di vita delle bambine e dei bambini; promuovere le materie STEM tra le ragazze; attivare misure finalizzate alla riduzione del “digital divide” che ancora oggi penalizza le donne, in particolare nelle aree più svantaggiate del Paese.

Quello che vogliamo sottolineare in modo particolare è che per promuovere davvero occupazione femminile bisogna avere una visione di sistema, politiche che liberino il tempo delle donne, che trasformino l’organizzazione sociale, superino gli stereotipi e significa ragionare in termini di impatto di genere delle politiche. Per questo la finalità chiave dell’investimento per le donne e per sbloccare il Paese e’ quella delle infrastrutture sociali, che devono essere potenziate anche attraverso investimenti in tecnologie digitali. Parliamo di un nodo strategico e anche di un nuovo modello di sviluppo Paese. Investiamo nell’innovazione e nelle grandi infrastrutture sociali, nell’economia della cura, nella conoscenza, nella ricerca, nella scuola, nei servizi per l’infanzia, nella condivisione del lavoro domestico e di cura. Sosteniamo l’imprenditoria femminile, la parità’ retributiva e la piena valorizzazione delle donne nel mercato del lavoro. La sfida dell’utilizzo efficace delle risorse imponenti che arriveranno all’Italia attraverso il Recovery Fund e gli altri canali di finanziamento europeo e’ un’occasione che come donne, come Paese non possiamo e non dobbiamo perdere. E’ una grande opportunità’ di cambiamento, per rendere più’ giusto e davvero a misura di donne e uomini l’Italia.

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