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Manovra, provvedimento insufficiente e ingiusto

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In aula contro la manovra del governo Meloni. Un provvedimento insufficiente; le misure sul caro energia a marzo saranno già esaurite, ma soprattutto ingiusto. Strizza l’occhio agli evasori, con ben 12 condoni, fa cassa sui poveri, intervenendo sul reddito di cittadinanza, discrimina e seleziona tra madri e non madri, modificando Opzione donna, che già è una misura che fa perdere fino al 30 % della pensione alle donne che vi ricorrono. Sono insufficienti gli stanziamenti per la sanità, la scuola e il trasporto pubblico, con il rischio che le disuguaglianze territoriali siano aggravate dal progetto di autonomia differenziata, che il Governo intende attuare espropriando il Parlamento, visto che l’adozione dei LEP viene demandata a DPCM. Taglia i fondi destinati all’istruzione, prevedendo un dimensionamento che lascerà le cosiddette classi pollaio riducendo invece gli istituti. Interviene sulla misura 18app, nata alcuni anni fa dopo la strage del Bataclan, riconoscendo l’investimento nella cultura come strumento fondamentale per ovviare all’insicurezza sociale, per reagire al terrore e all’intolleranza e, a tal fine, fu data a tutte le ragazze e i ragazzi, indipendentemente dal reddito. Le modifiche apportate, che collegano 18app all’ISEE e a un “ipotetico” merito, snaturano la misura privandola del carattere di universalità che le era proprio. Una manovra che farà male al Paese acuendo disuguaglianze.