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Nina, Paola, tu e i diritti di tutte.

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Grazie a Valentina De Poli per questa bella recensione di Nina e i diritti delle donne.

Qui un’immagine dell’articolo uscito su “TuttoLibri” su La Stampa

 

da (ri)scoprire

Nina, Paola, tu e i diritti di tutte

Valentina De Poli

Ci voleva un film come C’è ancora domani di Paola Cortellesi per farci sorprendere dalla nostra storia. Per risvegliare consapevolezze sopite, a volte sommarie o, nel peggiore dei casi, noncuranti. Ma anche per uscire dalla sala del cinema con gli occhi lucidi causati da un’emozione intima riaccesa dal ricordo del vissuto, anche solo immaginato, di una mamma o di una nonna protagoniste nella questione femminile dell’Italia del dopoguerra, punto di partenza di rivoluzioni, ancora in corso, che riguardano il ruolo delle donne nella società. E ci voleva questo film per far tornare d’attualità un piccolo libro per bambini intitolato Nina e i diritti delle donne.

Pubblicato nel 2011 da Sinnos, editore per ragazzi sensibile ai temi sociali, e rieditato nel 2018, in realtà il titolo di Cecilia D’Elia non se n’era mai andato – in questi anni l’autrice ha incontrato tantissimi alunni delle scuole ed è stato realizzato anche uno spettacolo teatrale – ma come capita spesso con i saggi per ragazzi, il rischio è quello delle ore di educazione civica a scuola, vissute come «un di più» quando invece sono fondamentali. Ecco, questo libro è tutt’altro che collaterale e il fatto di essere stato incluso tra le fonti d’ispirazione per il bel film di Cortellesi, che ha definito Nina e i diritti delle donne illuminante, lo pone sotto un riflettore nuovo. La regista durante la fase di documentazione propedeutica al film, lo leggeva con la figlia di otto anni, e di fronte alla sua manifesta incredulità – ma davvero le donne non potevano votare? – si è resa conto dell’immenso vuoto che si va creando tra i giovanissimi rispetto a una storia che deve necessariamente continuare a vivere, e a evolversi, nell’attualità.

Questo libro è un efficacissimo ponte tra ieri e oggi. Intanto perché il tono è quello di un’entusiasmante avventura collettiva, illustrata da Rachele Lo Piano, narrata dalla voce della giovanissima Nina che sembra non veder l’ora di raccontare le gesta delle donne della sua famiglia, da pari a pari. Quindi niente lezioncine, piuttosto condivisione di una bella storia che la riguarda, dove il racconto delle battaglie delle donne per la conquista di rispetto e libertà si susseguono decennio dopo decennio, scandite da un reportage familiare di vita vissuta nella società, a testimonianza di come valga la pena lottare per migliorare il mondo.

Alla fine del racconto che tiene insieme quattro generazioni di donne, dalla bisnonna Giovanna nata nel 1923 a Nina in rappresentanza della generazione Z, protagoniste di un’unica storia, trovano spazio gli approfondimenti sui temi trattati: dal diritto di voto alla patria potestà, dal ruolo della moglie alle leggi sulla violenza sessuale, passando per la parità di trattamento sul lavoro tra uomini e donne. Sono le conquiste di ieri che ritroviamo forti e vibranti nell’attualità pronte a evolvere nel domani grazie a un magnifico passaggio generazionale che, un giorno, sarà emozionante raccontare in un bel film, o in un bel libro. Ma prima, serve l’esperienza della vita. A voi, ragazze! —

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