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Polonia, una prima vittoria delle donne

PESpolonia
Lo Strajk Kobiet, lo sciopero delle donne e della società polacca ha ottenuto la sua prima vittoria.
Una vittoria che parla a tutte le forze democratiche e segna una importante sconfitta del sovranismo autoritario e sessista. Il governo di Morawiecki ha rinviato la traduzione in legge della sentenza della Corte che vieta l’aborto anche in caso di malfomazioni del feto.
Il governo ha capito che le donne polacche non solo sole. Non lo sono in Europa e non lo sono in Italia, dove tante voci si sono alzate per esprimere solidarietà e preoccupazione per la deriva di un paese sempre più ostile alle donne. Non dimentichiamo che la Polonia ha anche intrapreso a strada che la porta fuori dalla Convenzione di Istanbul, la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica.
Lo abbiamo detto in tante: non possiamo consentire che tutto questo accada nel cuore dell’Europa. Questa battaglia ci riguarda.
Riguarda l’identità dell’Unione europea, il cui Trattato vincola al “rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze”, valori che “sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini”.
Per questo ringraziamo le donne polacche, protagoniste di una rivoluzione nonviolenta, che oggi ottiene una prima vittoria.
Siamo con loro e con la Polonia democratica. Continueremo a far sentire la nostra voce al loro fianco. La loro autonomia e libertà è anche la nostra.

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