da Italia2013.org Le primarie per il candidato a sindaco del centrosinistra romano sono andate bene. Ancora una volta il popolo della coalizione si è mostrato attento e pronto a farsi coinvolgere. Alla vigilia serpeggiava la preoccupazione per la partecipazione ad un appuntamento che seguiva i due delle primarie nazionali e il voto politico dagli esiti così problematici. Il dato di oltre 100.000 votanti ha spazzato via questi timori. Ignazio Marino vince in modo netto, con circa il 51% delle preferenze, superando candidati che da mesi lavoravano a questo appuntamento. L’ultimo a decidere di correre ha la meglio sugli altri grazie al suo profilo che, rispetto ai concorrenti più temibili, come Gentiloni e Sassoli, lo fa essere contemporaneamente quello più di sinistra, più unitario e più civico.
Ignazio Marino è un chirurgo prestato alla politica a partire dalla sua competenza, dalle battaglie sui diritti civili o sul testamento biologico. E’ stato sostenuto anche da Sel, e questo ne ha fatto subito un candidato di Roma Bene Comune, che sparigliava le appartenenze di partito. Dunque è anche il candidato che meglio di altri può sminare il pericolo che viene dal Movimento cinque stelle.
Adesso però comincia il difficile, la sfida vera: togliere Roma alla destra. Federico Tomassi ci ha mostrato le luci e le ombre del risultato elettorale della sinistra in città; si conferma la difficoltà del centrosinistra nella periferia attorno al raccordo e il M5S ottiene anche nella capitale un risultato che complica la vecchia polarità centrodestra/ centrosinistra. Togliere voti ad Alemanno non basterà al centrosinistra per vincere, deve mettere in campo un’idea di discontinuità e di cambiamento, anche rispetto al centrosinistra che fu, al cosiddetto modello Roma, legato ad un’altra fase politico economica, in cui il Pil della città aumentava in modo superiore alla media italiana grazie a una crescita concentrata soprattutto nell’edilizia e nei servizi. Modello già in crisi e sconfitto nel 2008.
Fanno ben sperare le prime parole pronunciate dal candidato Marino appena risultato vincitore delle primarie: “Noi cambieremo tutto”. Bene, anche il centrosinistra deve cambiare. Ha già cominciato a farlo con Roma Bene Comune, una coalizione ma anche un nuovo paradigma di cittadinanza e di città. Ignazio Marino può essere il Sindaco del cambiamento necessario se attorno a lui si esprimerà e realizzerà una forte soggettività collettiva per la Roma del futuro.
Cecilia D’Elia